Festival “Seminare Idee”: buona partecipazione, ma tante ombre

 

Il Festival Seminare Idee ha registrato una buona partecipazione da parte dei cittadini pratesi e, finalmente, come sempre richiesto dal centrodestra, ha coinvolto commercianti ed esercenti del territorio. Tuttavia, non mancano perplessità rilevanti.

In primo luogo, l’eccessiva concentrazione degli eventi – oltre 20 in poco più di 48 ore – ha compromesso la possibilità per il pubblico di seguire i diversi appuntamenti, spesso sovrapposti e in concorrenza tra loro. Una programmazione così serrata ha finito per penalizzare proprio quei cittadini a cui il festival era rivolto.

Appare inoltre poco lungimirante la scelta di far coincidere le date con quelle de La città dei lettori, rassegna culturale fiorentina ormai consolidata, che ha inevitabilmente sottratto attenzione e flusso turistico potenziale all’evento pratese.

Ma la critica più sostanziale riguarda, ancora una volta, l’impostazione ideologica sottesa alla proposta culturale dell’amministrazione Bugetti. I temi culturali sono stati utilizzati come strumento di propaganda politica: gli ospiti del festival appartenevano quasi esclusivamente a un’area di centrosinistra, senza alcuno spazio per il pluralismo o per voci di orientamento differente. In più occasioni si sono registrati richiami espliciti al voto in pieno periodo di silenzio elettorale.

Così, più che Seminare idee, il festival è sembrato voler seminare ideologia. Ma senza confronto e senza vera apertura non c’è cultura: c’è solo la sua caricatura, imposta dall’alto, a uso e consumo della narrazione politica di chi governa.

Coordinamento comunale Prato

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